di: Comune di Verbania

Alla scoperta delle Terre Borromee

Un itinerario turistico nella storia del nostro territorio

Itinerari turistici a Verbania   24:0h

Un sodalizio lungo circa sei secoli quello tra la famiglia Borromeo e il Lago Maggiore, iniziato quando, nel 1449, Vitaliano I Borromeo acquistò la Rocca di Angera e, poco più di cinquant'anni dopo, anche i primi terreni dell’Isola Madre entrarono a far parte dei possedimenti del Casato. 

Da allora, la famiglia Borromeo ha gestito, sviluppato curato, fatto crescere quelli che oggi sono siti culturali e naturali capaci di regalare un'esperienza di immersione nella storia e nell'arte in un percorso che ha inizio nel Quattrocento.

Palazzi, giardini, musei, statue, tele e arazzi che si trovano sulle sponde del Lago Maggiore sono parte dell'eredità che la famiglia Borromeo condivide con tutti coloro che desiderano assaporarne il fascino.

 

Sito Isole Borromee

Mappa

Isola Bella

Isola Bella
Isola Bella
Isola Bella

Da isolotto di pescatori a scrigno del Barocco nella sua massima espressione. Il fondatore dell’Isola Bella è considerato Vitaliano VI Borromeo che, nella seconda metà del 1600 circa, proseguì e concluse il progetto che ha portato alla costruzione di Palazzo Borromeo e del giardino di pertinenza. Centro del Palazzo è la Galleria Berthier con i suoi 130 quadri alcuni dei quali dipinti da Raffaello e Tiziano, ma, si rimane affascinati anche dagli altri splendidi ambienti come la Sala del Trono, la Sala delle Regine, il Salone degli Arazzi e le Grotte. All'esterno del Palazzo il Giardino Barocco all'italiana è un arcobaleno di colori ad ogni fioritura e accoglie il Teatro Massimo con le sue statue, obelischi e fontane che si sposano armoniosamente con il paesaggio circostante.

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Isola Madre

Isola Madre
Isola Madre
Isola Madre

Fra le isole del Verbano, grazie ai suoi otto ettari, è la più grande e questo non è l'unico primato. L'Isola Madre, di proprietà della famiglia Borromeo quasi ininterrottamente a partire dal 1500, è stata definita da Gustave Flaubert come "il luogo più voluttuoso visto al mondo". Forse lo scrittore francese è rimasto affascinato dal giardino botanico all'inglese, realizzato ai primi dell'Ottocento, dove sono raccolte essenze pregevoli ed esotiche, tra cui unica nel suo genere la terrazza delle protee, che garantiscono fioriture continue oltre che da una variopinta fauna costituita da uccelli variopinti tra cui pavoni e fagiani.
Di assoluto pregio il cinquecentesco Palazzo Borromeo, che include, tra le sue sale più importanti, il salone di Ricevimento, la sala delle Stagioni, la Biblioteca, la sala delle Battaglie, quella dei Papi e il Salotto Veneziano, posto nel punto più soleggiato del Palazzo che ospita anche il teatro delle marionette.

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Rocca di Angera

Costruita su di uno sperone roccioso ad Angera, è l'esempio di una costruzione fortificata medievale perfettamente conservata. Acquistata da Vitaliano I Borromeo nel 1449, è costituita da cinque diversi corpi di fabbrica: la Torre Castellana, l’Ala Scaligera, l’Ala Viscontea, la Torre di Giovanni Visconti, l’Ala dei Borromeo. Le sue sale sono impreziosite da splendidi affreschi trecenteschi, come quelli dipinti sulle pareti della Sala della Giustizia poco dopo la battaglia di Desio del 1277 o ancora i motivi araldici dipinti nell'Ala Scaligera. Da non perdere, prima di trascorrere un po' di tempo passeggiando nel Giardino Medievale quasi sospeso in un'atmosfera di pace, il Museo della Bambola e del Giocattolo: fondato nel 1988 dalla Principessa Bona Borromeo Arese, si distingue per qualità, varietà e rarità della collezione, collocandosi come il più grande in Europa nel settore.

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Parco Pallavicino

In uno dei luoghi più suggestivi del Lago Maggiore, poco distante da Stresa, su di un'area di circa 18 ettari sorge Parco Pallavicino, un meraviglioso giardino botanico e che ospita oltre 50 specie tra mammiferi e volatili e tra cui alcuni esemplari di animali selvatici. Entrato a far parte del circuito delle Terre Borromeo dal 2017, il Parco è giardino di Villa Pallavicino dal nome dalla famiglia genovese che, dopo averla acquistata nel 1862, la trasformò in una villa ottocentesca di stile neoclassico. La decisione di trasformare il giardino in parco zoologico risale al 1956 e da allora Pallavicino accoglie animali selvatici come zebre, canguri, coati, gru antigone e fenicotteri che, per diversi motivi, non potrebbero più sopravvivere nel loro habitat naturale. Il Parco offre anche la possibilità di vivere un contatto diretto con gli animali, grazie alla presenza di una Fattoria. Da non perdere il Giardino dei Fiori, con il suo roseto e le aiuole, ma anche le essenze arboree tra cui spiccano i castani secolari, i giganti lyriodendri, i ginkgo biloba e le sequoie.

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Parco del Mottarone

Per raggiungere il Parco del Mottarone è necessario percorrere la Strada Borromeo e, toccata quota 1491, si arriva in Vetta da dove è possibile ammirare una vista panoramica a tutto tondo che spazia dalla Pianura Padana alle cime delle Alpi, passando per il Monte Rosa e i sette laghi: Maggiore, d’Orta, Mergozzo, Varese, Comabbio, Monate, Biandronno.  Il Mottarone, conosciuto anche con il nome di "Montagna tra i due Laghi", è frequentato tutto l’anno da chi ama lo sport: tanti sono i sentieri e i tracciati da percorrere in bicicletta, a piedi o a cavallo nella bella stagione, ma anche con gli sci ai piedi quando la neve imbianca la montagna. Poco distante dalla vetta, gli appassionati della natura possono visitare il "Giardino Botanico Alpinia" che ospita più di settecento essenze nei suoi 40.000 metri quadrati di superficie.

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Parco del Mottarone

Castelli di Cannero

Rappresentano uno degli scorci più pittoreschi del Lago Maggiore, non solo perché colonizzati da diverse specie di uccelli acquatici, ma soprattutto per la storia che sanno raccontare a chi desidera ascoltarla. I Castelli di Cannero sorgono su due piccole isole poco distanti dalla riva del comune di Cannobio e risalgono all'inizio del Quattrocento con le vicende legate alla vita dei fratelli Mazzardi di Ronco. Dopo essere stati distrutti nel 1414, nel 1441, Filippo Maria Visconti donò il feudo di Cannobio a Vitaliano I Borromeo e nel 1519, proprio la famiglia Borromeo, fece costruire qui sulle rovine la rocca detta “Vitaliana”, a ricordo del capostipite della dinastia. Oggi sono in corso i lavori di restauro che porteranno i Castelli al loro antico splendore.

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Colosso di San Carlo Borromeo

Sorge sulla strada che collega Arona con Dagnente il Colosso di San Carlo Borromeo. Alta 35 metri e visitabile all'interno, è tra le statue più alte al mondo, visitabili all'interno, seconda solo alla Statua della Libertà e dalla sua sommità è possibile vedere il lago e il panorama utilizzando i fori degli occhi, delle narici, delle orecchie o attraverso le aperture sulla schiena. L'opera, richiesta da Federico Borromeo, è stata realizzata per rendere onore al cugino Carlo arcivescovo di Milano, che nacque nella Rocca di Arona nel 1538 e che fu dichiarato Santo il 1 novembre del 1610 da Papa Paolo V.

 

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Rocca di Arona

Sorge sulla sponda opposta a quella della di Angera e, proprio per questo, la Rocca Borromea di Arona faceva parte molto probabilmente di un unico sistema difensivo capace di controllare tutti gli spostamenti sulle acque del bacino meridionale del Lago Maggiore, punto di passaggio quasi obbligato per gli spostamenti da Oltralpe verso Milano e Pavia.

Costruita poco prima dell'anno mille ad opera dei Longobardi, la Rocca divenne proprietà dei Borromeo nel 1439, con l’infeudazione da parte di Filippo Maria Visconti a Vitaliano I Borromeo.

Oggi la Rocca, che diede i natali il 2 ottobre 1538 a San Carlo Borromeo, è oggetto di un importante restauro conservativo.

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